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29/11/09

I primi due eventi di I Think Magazine


Ecco a voi i primi eventi organizzzati da I THINK, l'associazione che sta dietro I Think Magazine!
Il divertimento è garantito!
Per maggiori informazioni scrivete a info@ithinkmagazine.it.

27/11/09

Live report del concerto dei Depeche Mode tenutosi a Bologna il 25 Novembre - pubblicato su IlCibicida.com


Se il talento di alcuni personaggi risiede nella capacità che questi hanno di anticipare mode e innovazioni, allora non si commette un errore se si considerano i Depeche Mode facenti parte della suddetta categoria. Il concerto tenutosi al PalaMalaguti di Bologna il 25 novembre, ne è stato la dimostrazione: contrariamente a quanto molti fans si sarebbero aspettati, soprattutto in virtù degli ultimi due concerti che hanno visto la band inglese protagonista dei palchi italiani (a Roma e Milano in estate), i Depeche Mode hanno momentaneamente messo da parte i sintetizzatori. La setlist che Gahan & Co. hanno eseguito per deliziare il pubblico nostrano fa pensare che il più delle volte il synth-pop sia un espediente al quale, spesso, ricorrono sedicenti musicisti per mascherare la mancanza di talento autentico. Se, infatti, si è assistito...clicca qui per leggere il seguito.

23/11/09

Berlusconi Rock Star dell'anno a detta di Rolling Stone Magazine

Oramai è un mito, una sorta di FENOMENO DI COSTUME...eletto rock star dell'anno dal magazine di musica e cultura Rolling Stone, Silvio Berlusconi è il premier del mondo delle star.
Ci si volta e ci si gira, fa parlare, nel bene e nel male, ma fa parlare.
Questo "premio" conferma che Wilde aveva ragione quando diceva "che se ne parli male o bene! purchè se ne parli!".
La scelta è ricaduta sul nostrano uomo politico al quale, a detta del direttore di Rolling Stone Italia Carlo Antonelli, "la definizione di rock&roll va persino stretta. I Rod Stewart, i Brian Jones, i Keith Richards dei tempi d'oro sono pivellini in confronto. La "Neverland" di Michael Jackson è una mansardina in confronto a Villa Certosa, e via così".
Chi sono gli idoli da baciare? Semplice: la redazione di Rolling Stone!

20/11/09

La filosofia del ritardatario cronico

Se per voi il far ritardo non è un problema ma uno stile di vita, eccovi il libro adatto per migliorare i tempi di ritardo e avere sempre la scusa pronta.
Edito dalla IBSN , "Why Steve was late" vi offre sotto forma di vignetta, una serie fornitissima di scuse fantasiose e ,chissà, forse anche efficaci alla modica cifra di un libro.
Che aspettate a comprarlo? Sappiate che quando le copie saranno finite non ci saranno scuse valide difronte al libraio per reperirne una copia!

19/11/09

Le Lumanche giganti invadono Milano : Cracking Art pubblicizza la "lentezza"


Questa volta gli idoli da baciare sono delle Lumanche Giganti Fucsia.
Non sono le protagoniste di un romanzo di Dahl nè tantomeno di Asimov: è pura realtà.
Hanno invaso il centro di Milano , sono in 12 e sponsorizzano la "lentezza" che Milano, così come tutto il mondo moderno, hanno dimenticato.
Questi splendidi animali di plastica sono il prodotto di sei menti di sei designer facenti parte del collettivo Cracking Art.
"La velocità non sempre è una virtù - ha spiegato l'assessore comunale alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, che ha patrocinato l'istallazione - e queste chiocciole per le strade sono un invito non solo alla lentezza, ma anche all'ascolto, visto che la loro forma ricorda quella dell'orecchio. La chiocciola poi è un animale che si muove con la sua casa sulle spalle e noi vogliamo far muovere Milano assieme all'ambiente".
Le lumachine(?) migreranno all'estero verso Tel Aviv , Chicago e altre città per ritornare in patria cresciute numericamente (saranno 120) in occasione dell' Expo 2051.
Questa si che è un'iniziativa carina, quasi quanto i cappottini in lana ideati per gli alberi che ho visto nella mia città per sponsorizzare un negozio (purtroppo non ho fotografato quei meravigliosi cappottini a forma di calza della Befana); soltanto cha questa è un pizzico più utile.
Interessante è l'impatto che certe iniziative hanno: visivamente attirano l'attenzione, incuriosiscono , spaesano( termine scritto correttamente? boh)...insomma hanno l'effetto di una bomba, solo che sono più costruttivi.
Nuova moda? probabile. Ci auguriamo in ogni caso che servano più per scopi di un certo spessore che non per pubblicizzare una pescheria barese...che di certo si farà pubblicità invadendo via Sparano con clamari giganti, ovvio.
Grazie ad E. per avermi segnalato la notizia.

06/11/09

L'appartamento spagnolo (2002) - film

Se siete alla ricerca di una casa, optate per un appartamento spagnolo.
Perchè , tra coinquilini di tutta l'Europa e la splendida Spagna, le ore trascorse nella casa saranno molto molto interessanti.
L'appartamento spagnolo è un film del 2002 di coproduzione franco-spagnola la cui regia fu curata da Cèdric Kaplisch.
Il film è diventato subito un cult per tuttigli studenti dell'Erasmus ,considerando che il protagonista ,Xavier, studente di economia parigino, parte per un anno di studio per Barcellona.
I problemi con la lingua, la ricerca dell'alloggio ideale , della lontananza da casa e fidanzata, non mancheranno ma saranno ben bilanciati dal divertimento e dall'incontro con gli altri inquilini della casa, un tedesco, un danese, una spagnola, un'inglese, un italiano.
Al di là delle differenze linguistiche e di cultura ,l'amicizia che nascerà dalla convivenza sarà più forte di qualunque lontananza e li unirà in nome del divertimento e dei "casini" giovanili tipici da risolvere tutti insieme.
Alla fine si, siamo diversi, ma in fondo vogliamo tutti vivere felicemente.
Un film dal ritmo incalzante, con scene poco curate che danno il senso dell'approntato, una storia senza pretese che racconta semplicemente un'esperienza, senza sentimentalismi e senza morali scontate. E' un inno alla libertà e alla gioia di vivere, alla faccia di carriera a tutti i costi ,scartoffie e uffici grigi.
Fotogafia molto simile a quella di Vicky ,Cristina ,Bacelona, ma più sanguigna e meno patinata,decisamente più calda e forse anche "meno pulita".
Bell ,insegna che la vita, quella vera e autentica , è premio solo dei più coraggiosi: sia di quelli che hanno il coraggio di lasciare il vecchio per il nuovo ,sia di quelli che sanno mettersi in gioco e gustare il giorno che vive.

04/11/09

Party Monster (film) - 2003

Una bara paillettata rimane pur sempre una bara, anche se superfashion.
Party Monster conferma questa frase narrando la vicenda stramba ,assurda e glam di Michael Alig, organizzatore di superparty nella New York degli anni ottanta e novanta.
Partendo dal nulla diviene un'icona ,si contorna di altre icone (tra cui lo scrittore del libro da cui il film trae spunto , James St. James) , tutti "sbrilluccicosi" ma soprattutto strafatti di qualunque tipo di droga in commercio.
Inizia così un calvario fatto di croci e boa di piume di struzzo in cui feste e decadenza si alternano e fondono fino a lasciare totalmente spazio al degrado che il mancato controllo di sé porta.
La vicenda assume contorni addirittura macabri quando di capisce la fine di tutto...
Il film ha volontariamente le sembianze di una pellicola amatoriale in cui le inquadrature ricche di primi piani e molto movimentate se non tremolanti fanno pensare ad un tentativo da parte del regista di rendere l'idea di un personale coinvolgimento, anzi, forse vuole proprio evidenziare che la storia è raccontata con gli occhi di chi le cose le ha vissute sulla propria pelle ( la camera è l'occhio di James St. James).
Bellissime interpretazioni (Marylin Manson è troppo simpatico nel ruolo di Cristina!), bei costumi ,soundtrack da urlo ( da Money Success Fame Glamour di Felix da Housecat fino ai più conosciuti Scissor Sisters, non manca nulla).

Nella totalità ,un bel film: forse angosciante in parte ,svela quello che le droghe possono fare nonostante tutte le feste del mondo cerchino di esorcizzarne tutti gli effetti.

Quando si parla di un film forte, in tutti i sensi.
Il libro che ha ispirato il film si intitola Disco Bloodbath.

02/11/09

E morì con un falafel in mano (film) - 2001

E morì con un falafel in mano è un film non solo dal titolo strano ma anche dalla fama ambigua.
Dico ambigua perché ,nonostante un titolo bomba che può fare presagire solo una bomba filmica , in realtà si dimostra ,se non totalmente, almeno in parte deludente.
Tratto da un racconto di John Birmingam e portato sul grande chermo dal regista Richard Lowenstein (Cani nello spazio), il film sortisce con la morte inaspettata di un ex- drogato davanti alla tv con un falafel in mano; questi viene ritrovato senza vita dall'amico scrittore che, tentando inutilmente di mettere insieme un paio di righe in un'altra stanza ,e disturbato dal chiasso della tv, furibondo entra nel soggiorno e trova l'amico morto.
Inizia così un lungo flashback in cui il protagonista scrittore (Noah Taylor) ripercorre gli ultimi sei mesi di vita tra cambiamenti di casa, inquilini dediti a riti pagani, coppie che scoppiano ,truffe e polizia.
In pratica , la pellicola offre lo stereotipo dello scrittore con l'animo in subbuglio che cerca invano di creare l'opera del secolo imitando abitudini e stili di vita di altri guru della letteratura.
A parte questa caduta di stile nel riproporci un concetto trito e ritrito, si può apprezzare questo lavoro filmico per un concetto di fondo: non esiste nulla di più originale della vita.
Lo dimostra l'estro creativo che improvvisamente irrompe nella vita dello scrittore dopo una grande tragedia e dopo aver toccato con mano, disagi mentali ,sventure, droga, ambiguità sessuale, confusione sentimentale, naziskin, il tutto shekerato per benino in un cocktail che alla fin fine non risulta indigesto.
L'unico vero peccato risiede nella pessima abitudine che hanno molti registi e tema di montaggio nel fare trailer superscoppiettanti che propongono il mondo intero ,e sceneggiatori che hanno un unico lampo di genio quando formulano il titolo che poi propinano allo spettatore come biglietto da visita.
Quando si fa una promessa bisogna mantenerla.
Questo film lo fa solo in parte.

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29/11/09

I primi due eventi di I Think Magazine


Ecco a voi i primi eventi organizzzati da I THINK, l'associazione che sta dietro I Think Magazine!
Il divertimento è garantito!
Per maggiori informazioni scrivete a info@ithinkmagazine.it.

27/11/09

Live report del concerto dei Depeche Mode tenutosi a Bologna il 25 Novembre - pubblicato su IlCibicida.com


Se il talento di alcuni personaggi risiede nella capacità che questi hanno di anticipare mode e innovazioni, allora non si commette un errore se si considerano i Depeche Mode facenti parte della suddetta categoria. Il concerto tenutosi al PalaMalaguti di Bologna il 25 novembre, ne è stato la dimostrazione: contrariamente a quanto molti fans si sarebbero aspettati, soprattutto in virtù degli ultimi due concerti che hanno visto la band inglese protagonista dei palchi italiani (a Roma e Milano in estate), i Depeche Mode hanno momentaneamente messo da parte i sintetizzatori. La setlist che Gahan & Co. hanno eseguito per deliziare il pubblico nostrano fa pensare che il più delle volte il synth-pop sia un espediente al quale, spesso, ricorrono sedicenti musicisti per mascherare la mancanza di talento autentico. Se, infatti, si è assistito...clicca qui per leggere il seguito.

23/11/09

Berlusconi Rock Star dell'anno a detta di Rolling Stone Magazine

Oramai è un mito, una sorta di FENOMENO DI COSTUME...eletto rock star dell'anno dal magazine di musica e cultura Rolling Stone, Silvio Berlusconi è il premier del mondo delle star.
Ci si volta e ci si gira, fa parlare, nel bene e nel male, ma fa parlare.
Questo "premio" conferma che Wilde aveva ragione quando diceva "che se ne parli male o bene! purchè se ne parli!".
La scelta è ricaduta sul nostrano uomo politico al quale, a detta del direttore di Rolling Stone Italia Carlo Antonelli, "la definizione di rock&roll va persino stretta. I Rod Stewart, i Brian Jones, i Keith Richards dei tempi d'oro sono pivellini in confronto. La "Neverland" di Michael Jackson è una mansardina in confronto a Villa Certosa, e via così".
Chi sono gli idoli da baciare? Semplice: la redazione di Rolling Stone!

20/11/09

La filosofia del ritardatario cronico

Se per voi il far ritardo non è un problema ma uno stile di vita, eccovi il libro adatto per migliorare i tempi di ritardo e avere sempre la scusa pronta.
Edito dalla IBSN , "Why Steve was late" vi offre sotto forma di vignetta, una serie fornitissima di scuse fantasiose e ,chissà, forse anche efficaci alla modica cifra di un libro.
Che aspettate a comprarlo? Sappiate che quando le copie saranno finite non ci saranno scuse valide difronte al libraio per reperirne una copia!

19/11/09

Le Lumanche giganti invadono Milano : Cracking Art pubblicizza la "lentezza"


Questa volta gli idoli da baciare sono delle Lumanche Giganti Fucsia.
Non sono le protagoniste di un romanzo di Dahl nè tantomeno di Asimov: è pura realtà.
Hanno invaso il centro di Milano , sono in 12 e sponsorizzano la "lentezza" che Milano, così come tutto il mondo moderno, hanno dimenticato.
Questi splendidi animali di plastica sono il prodotto di sei menti di sei designer facenti parte del collettivo Cracking Art.
"La velocità non sempre è una virtù - ha spiegato l'assessore comunale alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, che ha patrocinato l'istallazione - e queste chiocciole per le strade sono un invito non solo alla lentezza, ma anche all'ascolto, visto che la loro forma ricorda quella dell'orecchio. La chiocciola poi è un animale che si muove con la sua casa sulle spalle e noi vogliamo far muovere Milano assieme all'ambiente".
Le lumachine(?) migreranno all'estero verso Tel Aviv , Chicago e altre città per ritornare in patria cresciute numericamente (saranno 120) in occasione dell' Expo 2051.
Questa si che è un'iniziativa carina, quasi quanto i cappottini in lana ideati per gli alberi che ho visto nella mia città per sponsorizzare un negozio (purtroppo non ho fotografato quei meravigliosi cappottini a forma di calza della Befana); soltanto cha questa è un pizzico più utile.
Interessante è l'impatto che certe iniziative hanno: visivamente attirano l'attenzione, incuriosiscono , spaesano( termine scritto correttamente? boh)...insomma hanno l'effetto di una bomba, solo che sono più costruttivi.
Nuova moda? probabile. Ci auguriamo in ogni caso che servano più per scopi di un certo spessore che non per pubblicizzare una pescheria barese...che di certo si farà pubblicità invadendo via Sparano con clamari giganti, ovvio.
Grazie ad E. per avermi segnalato la notizia.

06/11/09

L'appartamento spagnolo (2002) - film

Se siete alla ricerca di una casa, optate per un appartamento spagnolo.
Perchè , tra coinquilini di tutta l'Europa e la splendida Spagna, le ore trascorse nella casa saranno molto molto interessanti.
L'appartamento spagnolo è un film del 2002 di coproduzione franco-spagnola la cui regia fu curata da Cèdric Kaplisch.
Il film è diventato subito un cult per tuttigli studenti dell'Erasmus ,considerando che il protagonista ,Xavier, studente di economia parigino, parte per un anno di studio per Barcellona.
I problemi con la lingua, la ricerca dell'alloggio ideale , della lontananza da casa e fidanzata, non mancheranno ma saranno ben bilanciati dal divertimento e dall'incontro con gli altri inquilini della casa, un tedesco, un danese, una spagnola, un'inglese, un italiano.
Al di là delle differenze linguistiche e di cultura ,l'amicizia che nascerà dalla convivenza sarà più forte di qualunque lontananza e li unirà in nome del divertimento e dei "casini" giovanili tipici da risolvere tutti insieme.
Alla fine si, siamo diversi, ma in fondo vogliamo tutti vivere felicemente.
Un film dal ritmo incalzante, con scene poco curate che danno il senso dell'approntato, una storia senza pretese che racconta semplicemente un'esperienza, senza sentimentalismi e senza morali scontate. E' un inno alla libertà e alla gioia di vivere, alla faccia di carriera a tutti i costi ,scartoffie e uffici grigi.
Fotogafia molto simile a quella di Vicky ,Cristina ,Bacelona, ma più sanguigna e meno patinata,decisamente più calda e forse anche "meno pulita".
Bell ,insegna che la vita, quella vera e autentica , è premio solo dei più coraggiosi: sia di quelli che hanno il coraggio di lasciare il vecchio per il nuovo ,sia di quelli che sanno mettersi in gioco e gustare il giorno che vive.

04/11/09

Party Monster (film) - 2003

Una bara paillettata rimane pur sempre una bara, anche se superfashion.
Party Monster conferma questa frase narrando la vicenda stramba ,assurda e glam di Michael Alig, organizzatore di superparty nella New York degli anni ottanta e novanta.
Partendo dal nulla diviene un'icona ,si contorna di altre icone (tra cui lo scrittore del libro da cui il film trae spunto , James St. James) , tutti "sbrilluccicosi" ma soprattutto strafatti di qualunque tipo di droga in commercio.
Inizia così un calvario fatto di croci e boa di piume di struzzo in cui feste e decadenza si alternano e fondono fino a lasciare totalmente spazio al degrado che il mancato controllo di sé porta.
La vicenda assume contorni addirittura macabri quando di capisce la fine di tutto...
Il film ha volontariamente le sembianze di una pellicola amatoriale in cui le inquadrature ricche di primi piani e molto movimentate se non tremolanti fanno pensare ad un tentativo da parte del regista di rendere l'idea di un personale coinvolgimento, anzi, forse vuole proprio evidenziare che la storia è raccontata con gli occhi di chi le cose le ha vissute sulla propria pelle ( la camera è l'occhio di James St. James).
Bellissime interpretazioni (Marylin Manson è troppo simpatico nel ruolo di Cristina!), bei costumi ,soundtrack da urlo ( da Money Success Fame Glamour di Felix da Housecat fino ai più conosciuti Scissor Sisters, non manca nulla).

Nella totalità ,un bel film: forse angosciante in parte ,svela quello che le droghe possono fare nonostante tutte le feste del mondo cerchino di esorcizzarne tutti gli effetti.

Quando si parla di un film forte, in tutti i sensi.
Il libro che ha ispirato il film si intitola Disco Bloodbath.

02/11/09

E morì con un falafel in mano (film) - 2001

E morì con un falafel in mano è un film non solo dal titolo strano ma anche dalla fama ambigua.
Dico ambigua perché ,nonostante un titolo bomba che può fare presagire solo una bomba filmica , in realtà si dimostra ,se non totalmente, almeno in parte deludente.
Tratto da un racconto di John Birmingam e portato sul grande chermo dal regista Richard Lowenstein (Cani nello spazio), il film sortisce con la morte inaspettata di un ex- drogato davanti alla tv con un falafel in mano; questi viene ritrovato senza vita dall'amico scrittore che, tentando inutilmente di mettere insieme un paio di righe in un'altra stanza ,e disturbato dal chiasso della tv, furibondo entra nel soggiorno e trova l'amico morto.
Inizia così un lungo flashback in cui il protagonista scrittore (Noah Taylor) ripercorre gli ultimi sei mesi di vita tra cambiamenti di casa, inquilini dediti a riti pagani, coppie che scoppiano ,truffe e polizia.
In pratica , la pellicola offre lo stereotipo dello scrittore con l'animo in subbuglio che cerca invano di creare l'opera del secolo imitando abitudini e stili di vita di altri guru della letteratura.
A parte questa caduta di stile nel riproporci un concetto trito e ritrito, si può apprezzare questo lavoro filmico per un concetto di fondo: non esiste nulla di più originale della vita.
Lo dimostra l'estro creativo che improvvisamente irrompe nella vita dello scrittore dopo una grande tragedia e dopo aver toccato con mano, disagi mentali ,sventure, droga, ambiguità sessuale, confusione sentimentale, naziskin, il tutto shekerato per benino in un cocktail che alla fin fine non risulta indigesto.
L'unico vero peccato risiede nella pessima abitudine che hanno molti registi e tema di montaggio nel fare trailer superscoppiettanti che propongono il mondo intero ,e sceneggiatori che hanno un unico lampo di genio quando formulano il titolo che poi propinano allo spettatore come biglietto da visita.
Quando si fa una promessa bisogna mantenerla.
Questo film lo fa solo in parte.

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