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04/11/09

Party Monster (film) - 2003

Una bara paillettata rimane pur sempre una bara, anche se superfashion.
Party Monster conferma questa frase narrando la vicenda stramba ,assurda e glam di Michael Alig, organizzatore di superparty nella New York degli anni ottanta e novanta.
Partendo dal nulla diviene un'icona ,si contorna di altre icone (tra cui lo scrittore del libro da cui il film trae spunto , James St. James) , tutti "sbrilluccicosi" ma soprattutto strafatti di qualunque tipo di droga in commercio.
Inizia così un calvario fatto di croci e boa di piume di struzzo in cui feste e decadenza si alternano e fondono fino a lasciare totalmente spazio al degrado che il mancato controllo di sé porta.
La vicenda assume contorni addirittura macabri quando di capisce la fine di tutto...
Il film ha volontariamente le sembianze di una pellicola amatoriale in cui le inquadrature ricche di primi piani e molto movimentate se non tremolanti fanno pensare ad un tentativo da parte del regista di rendere l'idea di un personale coinvolgimento, anzi, forse vuole proprio evidenziare che la storia è raccontata con gli occhi di chi le cose le ha vissute sulla propria pelle ( la camera è l'occhio di James St. James).
Bellissime interpretazioni (Marylin Manson è troppo simpatico nel ruolo di Cristina!), bei costumi ,soundtrack da urlo ( da Money Success Fame Glamour di Felix da Housecat fino ai più conosciuti Scissor Sisters, non manca nulla).

Nella totalità ,un bel film: forse angosciante in parte ,svela quello che le droghe possono fare nonostante tutte le feste del mondo cerchino di esorcizzarne tutti gli effetti.

Quando si parla di un film forte, in tutti i sensi.
Il libro che ha ispirato il film si intitola Disco Bloodbath.

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04/11/09

Party Monster (film) - 2003

Una bara paillettata rimane pur sempre una bara, anche se superfashion.
Party Monster conferma questa frase narrando la vicenda stramba ,assurda e glam di Michael Alig, organizzatore di superparty nella New York degli anni ottanta e novanta.
Partendo dal nulla diviene un'icona ,si contorna di altre icone (tra cui lo scrittore del libro da cui il film trae spunto , James St. James) , tutti "sbrilluccicosi" ma soprattutto strafatti di qualunque tipo di droga in commercio.
Inizia così un calvario fatto di croci e boa di piume di struzzo in cui feste e decadenza si alternano e fondono fino a lasciare totalmente spazio al degrado che il mancato controllo di sé porta.
La vicenda assume contorni addirittura macabri quando di capisce la fine di tutto...
Il film ha volontariamente le sembianze di una pellicola amatoriale in cui le inquadrature ricche di primi piani e molto movimentate se non tremolanti fanno pensare ad un tentativo da parte del regista di rendere l'idea di un personale coinvolgimento, anzi, forse vuole proprio evidenziare che la storia è raccontata con gli occhi di chi le cose le ha vissute sulla propria pelle ( la camera è l'occhio di James St. James).
Bellissime interpretazioni (Marylin Manson è troppo simpatico nel ruolo di Cristina!), bei costumi ,soundtrack da urlo ( da Money Success Fame Glamour di Felix da Housecat fino ai più conosciuti Scissor Sisters, non manca nulla).

Nella totalità ,un bel film: forse angosciante in parte ,svela quello che le droghe possono fare nonostante tutte le feste del mondo cerchino di esorcizzarne tutti gli effetti.

Quando si parla di un film forte, in tutti i sensi.
Il libro che ha ispirato il film si intitola Disco Bloodbath.

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