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12/12/09

Recensioni musica: La Roux by La Roux

Qualucuno mi deve spiegare come La Roux, con produttore a fianco, che ha proposto al pubblico un lavoro musicale di esordio quale La Roux, sia potuta diventare una stella promessa della musica.
Persino il Venerdì della Repubblica e XL la definiscono una rivelazione.Io di rivelato non ci scovo nulla. Praticamente ,questa nuova band(?)ha tritato una serie di successi del passato, un pò rock, un pò punk, un pò no e new wave, per dare vita ad un disco sulla scia di una Lady Gaga all'acqua di rose.Con un look aggressivo che praticamente non fa paura a nessuno, questa cantante, ex-modella, se fosse per me, potrebbe beatamente tornare a sfilare.Con un esordio molto simile a Richard Hell nella canzone In for the Kill , una voce androgina con sonorità che ricordano molto i Kiss di I was made for loving you Baby, ci offre come scoperta l'acqua calda (oggi son in vena di acque). Spaziando dai Supertramp della seconda canzone ( Tigerlily), ad una Annie Lennox più naif per la terza (Quiksand), coinvolgendo anche Scissors Sisters e Queen, praticamente il duo electropop inglese ha ripreso più stili, diversi tra loro, mescolandoli e riproponendoli in versione Manù di Antenna Sud.Fino all' ultima canzone, non si hanno lampi di genio o che so io.Persino delay e synth non sono vigorosi e pronunciati come dovrebbero essere.Potrebbero fare di più, o per lo meno si spera: le conoscenze delle tecniche musicali ci sono, la buona volontà pure, ma vengono proposte in chiave scontata (quante volte abbiamo visto sui palchi donne che emulano gli uomini criticando le tette finte delle colleghe che, detta tra noi, invidiano, per dare l'impressione di essere emancipate, cazzute e indipendenti?).Ci vuole una ventata di novità e soprattutto il coraggio, da parte di critici e riviste, di ammettere che esiste questa necessità.Quando viene ammessa l'esistenza di un problema, almeno si cerca una soluzione: anche chirurgica, senza ipocrisia e vergogna.

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12/12/09

Recensioni musica: La Roux by La Roux

Qualucuno mi deve spiegare come La Roux, con produttore a fianco, che ha proposto al pubblico un lavoro musicale di esordio quale La Roux, sia potuta diventare una stella promessa della musica.
Persino il Venerdì della Repubblica e XL la definiscono una rivelazione.Io di rivelato non ci scovo nulla. Praticamente ,questa nuova band(?)ha tritato una serie di successi del passato, un pò rock, un pò punk, un pò no e new wave, per dare vita ad un disco sulla scia di una Lady Gaga all'acqua di rose.Con un look aggressivo che praticamente non fa paura a nessuno, questa cantante, ex-modella, se fosse per me, potrebbe beatamente tornare a sfilare.Con un esordio molto simile a Richard Hell nella canzone In for the Kill , una voce androgina con sonorità che ricordano molto i Kiss di I was made for loving you Baby, ci offre come scoperta l'acqua calda (oggi son in vena di acque). Spaziando dai Supertramp della seconda canzone ( Tigerlily), ad una Annie Lennox più naif per la terza (Quiksand), coinvolgendo anche Scissors Sisters e Queen, praticamente il duo electropop inglese ha ripreso più stili, diversi tra loro, mescolandoli e riproponendoli in versione Manù di Antenna Sud.Fino all' ultima canzone, non si hanno lampi di genio o che so io.Persino delay e synth non sono vigorosi e pronunciati come dovrebbero essere.Potrebbero fare di più, o per lo meno si spera: le conoscenze delle tecniche musicali ci sono, la buona volontà pure, ma vengono proposte in chiave scontata (quante volte abbiamo visto sui palchi donne che emulano gli uomini criticando le tette finte delle colleghe che, detta tra noi, invidiano, per dare l'impressione di essere emancipate, cazzute e indipendenti?).Ci vuole una ventata di novità e soprattutto il coraggio, da parte di critici e riviste, di ammettere che esiste questa necessità.Quando viene ammessa l'esistenza di un problema, almeno si cerca una soluzione: anche chirurgica, senza ipocrisia e vergogna.

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