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03/10/09

Donna per caso (libro) - Jonathan Coe

La donna per caso in questione è Maria, una giovane inglese che, a differenza del resto del genere umano è affetta da Nichilismo acuto ,che la porta a non provare piacere nelle cose che i comuni mortali fanno.

Oltre a questo non riesce a trovarvi un senso.
Come affronta allora la vita questa ragazza? Come si rapporterà col resto dell'umanità? come s realizzerà la sua esistenza ,sempre se una realizzazione è prevista?
Ce ne mette al corrente il narratore, che ,voce fuoricampo invasiva ,si limita a riportare come in un documentario vita ,morte e miracoli di Maria e di chi la circonda.
Alla fine del libro ci si chiede: E QUINDI? COSA VOLEVA DIRCI IL NOSTRO COE? CONCLUSIONE DEI FATTI? C'è UNA MORALE?
Se c'è , io non l'ho capita. O se l'ho capita ,semplicemente non c'è.
In pratica o ci sono io cerebralmente o c'è la nostra agognata morale.
Perchè l'idea di base è buona, ovvero verificare fino a che punto tutte le attività umane siano realmente utili, ma francamente non ho capito l'autore come la pensa.
Da che parte è? da quella del genere umano che comunque cerca un senso anche dove non c'è rischiando di costruire effettivamente qualcosa , o dalla parte di Maria. che pare abbia capito tutto e cioè che nulla ha senso e quindi tanto vale farsi trascinare dal destino sprecando la propria vita?
Questa è la grande pecca del libro: una mancanza reale di presa di posizione.
Per il resto scorrevole e forse carino da leggere per qualche bizarrìa che viene raccontata.

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03/10/09

Donna per caso (libro) - Jonathan Coe

La donna per caso in questione è Maria, una giovane inglese che, a differenza del resto del genere umano è affetta da Nichilismo acuto ,che la porta a non provare piacere nelle cose che i comuni mortali fanno.

Oltre a questo non riesce a trovarvi un senso.
Come affronta allora la vita questa ragazza? Come si rapporterà col resto dell'umanità? come s realizzerà la sua esistenza ,sempre se una realizzazione è prevista?
Ce ne mette al corrente il narratore, che ,voce fuoricampo invasiva ,si limita a riportare come in un documentario vita ,morte e miracoli di Maria e di chi la circonda.
Alla fine del libro ci si chiede: E QUINDI? COSA VOLEVA DIRCI IL NOSTRO COE? CONCLUSIONE DEI FATTI? C'è UNA MORALE?
Se c'è , io non l'ho capita. O se l'ho capita ,semplicemente non c'è.
In pratica o ci sono io cerebralmente o c'è la nostra agognata morale.
Perchè l'idea di base è buona, ovvero verificare fino a che punto tutte le attività umane siano realmente utili, ma francamente non ho capito l'autore come la pensa.
Da che parte è? da quella del genere umano che comunque cerca un senso anche dove non c'è rischiando di costruire effettivamente qualcosa , o dalla parte di Maria. che pare abbia capito tutto e cioè che nulla ha senso e quindi tanto vale farsi trascinare dal destino sprecando la propria vita?
Questa è la grande pecca del libro: una mancanza reale di presa di posizione.
Per il resto scorrevole e forse carino da leggere per qualche bizarrìa che viene raccontata.

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